Oggi mia madre avrebbe compiuto 100 anni,
è morta sola in una notte di 16 anni fa in ospedale.
A mia madre
Te ne sei andata da sola all’improvviso,
negandoci l’ultimo saluto,
nel giorno della regalità di Cristo, a cui tenevi tanto,
proprio quando ci eravamo rassicurati
dello scampato pericolo e ci preparavamo a riabbracciarci
ancora.
Te ne sei andata quasi subito dopo la scomparsa
del tuo compagno di vita per 65 anni,
a cui hai dedicato amore, affetto,
sostegno, negli anni del bisogno,
senza mai lamentarti,
anche se stanca e sofferente tu stessa.
Noi figli ti abbiamo visto gridare, quando eravamo piccoli,
ti abbiamo visto gioire per ogni nipote che nasceva,
ti abbiamo visto salutarci, ognuno di noi che ripartiva,
anno dopo anno, affacciata alla ringhiera,
rassegnata alla lontananza,
ti abbiamo visto essere forte e sicura,
quando il dolore ha bussato alla tua porta.
Sei stata per tutti noi una piccola grande donna,
che ci ha insegnato la virtù della tolleranza
e della mansuetudine,
ma anche quella della indignazione
di fronte alla sopraffazione ed alla ingiustizia.
Ci hai lasciato un desiderio ed un appello:
l’unità della famiglia,
il riconoscerci tutti appartenenti ad una stessa storia di affetti,
di eventi, di trame invisibili
che ci legano nella memoria comune.
Riconosco che questo tuo desiderio, noi figli rimasti e nipoti,
non siamo stati capaci di accoglierlo, non per colpa,
ma per mancanza di vicinanza, di legami familiari forti,
di sentimento comune di appartenenza.
Forse perché sono mancati i nonni
che noi figli non abbiamo conosciuto
uno morto in guerra e il papà orfano ad un anno
l’altro emigrato in America, morto prematuramente,
Eri tu la vera forza aggregante della famiglia
nonostante il destino ci abbia dispersi per strade diverse,
eri tu che unificavi puntualmente
con la telefonata settimanale.
E quella volta che sei mancata all’appuntamento
ho capito che era successo qualcosa di grave.
Ma non sei scomparsa dalla mia mente
Sempre presente anche se assente
al bisogno ti chiamo, quando sono in difficoltà,
arrivi con la tua mitezza
ascolti, mi consigli, accetto,
perché riconosco che il tuo pensiero è quello più giusto
quando si tratta della famiglia.