La formazione data da una scuola di psicoterapia psicoanalitica attenta alla dimensione relazionale è, a mio parere, utilizzabile anche in quei contesti complessi che trovo estremamente interessanti ed una utile sfida anche alle capacità di noi docenti. Mi riferisco a quei luoghi dove spesso lavorano i nostri giovani allievi: comunità terapeutiche, gruppi appartamento, servizi del privato sociale ma anche scuole di varie ordine e grado. Lì, conoscere bene una tecnica terapeutica serve ancor meno che in uno studio di psicoterapia; ciò che serve è soprattutto saper vedere, leggere e capire la relazione con il nostro interlocutore e la parte che noi stessi mettiamo in questo rapporto in cui siamo coinvolti anche emotivamente. Penso che la psicoterapia sia una forma di “alto artigianato scientifico” e, quindi, il suo insegnamento passa attraverso un rapporto tra allievo e formatore che è fortemente significativo dal punto di vita umano.
Fabrizio Rizzi, Un punto di vista sulla formazione dello psicoterapeuta – https://www.ilruoloterapeuticodigenova.it/varchi/100-un-punto-di-vista-sulla-formazione-dello-psicoterapeuta-varchi-n-10.html